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Disfagia anziani

Le causi, i sintomi e i rimedi per anziani che soffrono di disfagia

Immagina di avere una pietra al collo, costante e pesante, che trasforma ogni tentativo di inghiottire in un’ascensione montuosa. Questa pietra è la disfagia, un mostro silente che si insinua nell’anziano, rendendo difficile e a volte doloroso deglutire cibo, liquidi e persino la propria saliva. Sappiamo che la tavola è un momento di condivisione, ma per chi soffre di disfagia nell’anziano, il momento dei pasti può diventare un campo minato.

In questa panoramica, faremo luce sulle cause, sui sintomi e sui rimedi della disfagia nell’anziano. Esploreremo le difficoltà che si possono incontrare durante i pasti e come aiutare chi ha difficoltà a deglutire a trovare sollievo e migliorare la qualità della propria vita. Questo è un articolo pensato per coloro che sono coinvolti nell’assistenza agli anziani, ma anche per chiunque voglia comprendere meglio le sfide che può comportare l’essere un anziano disfagico.

Cos'è la Disfagia e Come Impatta sugli Anziani?

La disfagia è come un ingorgo nel traffico della deglutizione. Si presenta quando l’atto di deglutire, che normalmente coinvolge oltre 50 muscoli in un’orchestra perfettamente sincronizzata, viene disturbato o bloccato. Per un anziano disfagico, deglutire il cibo o i liquidi può diventare un’esperienza frustrante, spesso associata a fatica a deglutire e a disagio.

Le conseguenze di questa condizione vanno ben oltre la semplice difficoltà nel deglutire. Nell’anziano, la disfagia può portare alla malnutrizione negli anziani, alla disidratazione e all’aumento del rischio di infezioni polmonari come la polmonite ab ingestis da aspirazione. Infatti, se il cibo penetra nelle vie aeree (aspirazione), possono provocare infezioni gravi e potenzialmente letali.

Le Cause della Disfagia

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La disfagia è come un intricato puzzle: numerosi fattori possono convergere nella sua comparsa. Essa può apparire come un’ombra sinistra, che si proietta sul palcoscenico di altre malattie, in particolare quelle che riguardano il cavo orale, la faringe e l’esofago, strutture fondamentali per la masticazione e la deglutizione.

Tra le cause della disfagia, infatti, spiccano malattie neurologiche come l’ ictus e il morbo di Parkinson, che possono alterare la coordinazione dei muscoli impegnati nel complesso processo di deglutizione, trasformando il consumo di cibi solidi in una vera e propria sfida.

Anche alcuni tipi di interventi chirurgici alla testa, al collo o all’esofago possono innescare difficoltà nel deglutire. La somministrazione di certi farmaci può avere un impatto simile, provocando secchezza nel cavo orale o alterando la coordinazione muscolare, rendendo difficoltosa la deglutizione di cibo anche cremoso.

In rari casi, la disfagia può essere causata da blocchi o stretture nell’esofago, il “condotto” che collega la bocca allo stomaco. Queste anomalie possono essere rilevate attraverso procedure endoscopiche, permettendo una diagnosi accurata e puntuale.

Quali Sono i Sintomi della Disfagia negli Anziani?

Identificare la disfagia può essere come cercare di vedere un fantasma: non sempre si presenta in modo chiaro e evidente. Tuttavia, ci sono segnali specifici che possono indicare la sua presenza.

La tosse può essere la sentinella solitaria che avverte del pericolo in arrivo. Quando una persona con disfagia prova a deglutire, il cibo o i liquidi possono deviare verso la trachea invece che verso l’esofago, innescando una risposta di tosse o soffocamento.

 

Questo può manifestarsi come un continuo sentimento di “ingorgo” o come la sensazione di avere un corpo estraneo in gola. Alcuni anziani disfagici possono lamentare la percezione di un ostacolo che impedisce il passaggio di cibo.

Immagina la bocca come una diga: quando funziona correttamente, regola il flusso dei fluidi. Ma quando la disfagia interviene, questa diga può iniziare a perdere, portando a un aumento della salivazione.

Questo è un sintomo comune e spesso indicativo di disfagia, che può presentarsi anche quando la persona tenta di mangiare o bere.

In alcuni casi, il cibo possono fare ritorno verso l’alto, portando al rigurgito orale. In casi più gravi, possono anche ritornare nelle cavità nasali, provocando il rigurgito nasale.

A causa del disagio e delle difficoltà associate alla deglutizione, molte persone affette da disfagia possono cominciare a evitare i pasti e a mostrare una diminuzione dell’appetito.

Trattamento della disfagia

Come si può Risolvere il Problema della Disfagia e Come si Cura? Trattare la disfagia può essere paragonato a risolvere un puzzle: il trattamento varia a seconda delle cause e delle esigenze individuali. Mentre alcuni potrebbero richiedere interventi chirurgici per alleviare le ostruzioni o le stretture, altri potrebbero beneficiare di modifiche alla dieta o di terapie specifiche.

La terapia con un logopedista può aiutare a rafforzare i muscoli coinvolti nella deglutizione e a migliorare la coordinazione. A volte, può essere utile cambiare la consistenza e la densità degli alimenti e dei liquidi per renderli più facili da deglutire.

In che Modo un Disfagista a Domicilio può Essere d'Aiuto?

Un disfagista o logopedista a domicilio può essere il faro che guida attraverso la tempesta della disfagia. Questo professionista può fornire una valutazione approfondita delle esigenze dell’individuo, suggerire modifiche alla dieta e aiutare a creare un piano di trattamento personalizzato. Questo può includere esercizi specifici, suggerimenti su come modificare la posizione del corpo durante i pasti e consigli su come ridurre il rischio di soffocamento e di polmonite da aspirazione.

In conclusione, sebbene la disfagia possa rappresentare una sfida significativa, ricorda che non sei solo. Con il sostegno di un team di professionisti sanitari e con le strategie adeguate, è possibile gestire efficacemente questa condizione e migliorare la qualità della vita.

Domande frequenti

Una dieta specifica per chi soffre di disfagia viene spesso chiamata “dieta modificata per la consistenza”. Questa dieta prevede l’adattamento della consistenza dei cibi per renderli più facili da deglutire. Questo tipo di dieta può essere molto varia e viene generalmente personalizzata in base alle specifiche esigenze del paziente.

Gli alimenti possono essere resi più morbidi o frullati, mentre i liquidi possono essere addensati per ridurre il rischio di soffocamento. Ad esempio, la carne potrebbe essere cotta a lungo o frullata, la frutta e la verdura potrebbero essere cotte e ridotte in purea, mentre il pane e i biscotti potrebbero essere inumiditi con liquidi.

L’importante è che gli alimenti siano della consistenza giusta e non contengano pezzi duri o croccanti che potrebbero costituire un rischio. Allo stesso modo, i liquidi possono essere addensati a una consistenza simile a quella del miele o del pudding per rendere più sicura la deglutizione.

Inoltre, può essere consigliato consumare pasti più piccoli e frequenti durante la giornata invece di tre grandi pasti. È sempre consigliabile consultare un logopedista o un dietista per elaborare una dieta specifica e sicura per le persone con disfagia. Ricorda, la nutrizione è fondamentale per il benessere generale, quindi è importante trovare soluzioni che garantiscano un apporto nutrizionale adeguato.

cura disfagia con sondino per alimentare un paziente anzianoll sondino naso-gastrico è un tubicino sottile che viene inserito attraverso il naso, scende per l’esofago fino allo stomaco. Questo strumento viene utilizzato quando una persona non è in grado di mangiare o bere in modo sicuro o sufficiente a causa di condizioni come la disfagia.

Attraverso il sondino, si possono somministrare liquidi, nutrienti e farmaci direttamente nello stomaco, bypassando il processo di deglutizione. Ciò può essere particolarmente utile per le persone che hanno difficoltà a deglutire o che rischiano di aspirare cibo o liquidi nelle vie respiratorie, condizione potenzialmente pericolosa.

L’uso del sondino naso-gastrico può essere temporaneo, per un periodo di recupero, o a lungo termine, a seconda delle esigenze individuali del paziente.

Tuttavia, è importante sottolineare che, sebbene il sondino possa essere una soluzione efficace per garantire l’apporto nutrizionale, non risolve il problema della disfagia. La terapia logopedica e le modifiche della dieta sono strategie che possono aiutare a migliorare la capacità di deglutizione.

Ogni decisione relativa all’uso del sondino deve essere presa insieme al medico, valutando attentamente i benefici e i possibili rischi. Inoltre, l’assistenza di un infermiere specializzato è fondamentale per garantire una corretta gestione del sondino a casa.

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