Quando si ha a che fare con dei malati di Alzheimer le cose da sapere sono molte soprattutto per quanto riguarda la loro assistenza e per capire come comunicare con loro.
Purtroppo si tratta di una malattia che comporta molta sofferenza sia per chi ne è affetto sia per i suoi familiari e spesso, non conoscendo gli effetti che tale morbo comporta, molti si trovano disorientati nel gestire questa nuova situazione difficile.
A prescindere dalla durata di questa malattia e del suo decorso, è importante sapere alcune cose fondamentali.
Vediamo allora le problematiche che questa patologia comporta e come si possono gestire al meglio, per poter vivere serenamente e nel miglior modo possibile questa fase dolorosa della vita di una persona e della sua famiglia.
Malati di Alzheimer: come si evolve la malattia
La sofferenza che un malato di Alzheimer prova non è tanto fisica quanto emotiva perché si rende conto che qualcosa è cambiato in lui e tende a perdere la memoria, cosa molto invalidante dal punto di vista mentale e fisico.
La persona dimentica le cose soprattutto a breve termine e questo fa scaturire confusione mentale, disorientamento e comportamenti potenzialmente pericolosi anche tra le mura domestiche.
Qualsiasi cambiamento nella sua routine può confondere, creare panico e portare ad un senso di agitazione e irrequietezza tipico di questa patologia.
Alcuni soggetti manifestano aggressività.
Nonostante esistano delle valide terapie farmacologiche, ad oggi non c’è una cura per questo morbo e quindi la malattia tende a progredire, più lentamente o meno a seconda del soggetto e di diversi fattori.
Malati di Alzheimer quanto si vive?
Le aspettative di vita di una persona con questa patologia possono essere diverse in base a differenti fattori.
In linea di massima la durata media di vita è di circa 10 anni dopo la comparsa dei primi sintomi e della relativa diagnosi.
Alcuni malati possono vivere anche più a lungo, altri invece meno.
Quindi per chi si chiede quanto si vive con Alzheimer, possiamo dire che non è possibile prevedere esattamente la durata di vita di chi è affetto da tale patologia perchè comunque si tratta di un morbo con caratteristiche imprevedibili e diverse, che può progredire lentamente o anche rapidamente.
Sicuramente le giuste terapie e un’assistenza adeguata migliorano le prospettive di tale persona e la sua qualità di vita.
L’amore e la comprensione che vengono loro date sono fondamentali per fare sentire i malati a loro agio e ben voluti.
Anche il rispetto delle loro condizioni può dare dignità a queste persone affette da un morbo che invece purtroppo tende a toglierla.
Come comportarsi con una persona che ha l’Alzheimer
Dimostrare affetto e comprensione è fondamentale per poter far sentire amati e a loro agio questi pazienti fragili.
Ecco alcuni consigli che possono essere utili:
- Abbiate pazienza perché tali malati a volte fanno fatica ad elaborare le informazioni e a ricordare i dettagli.
- Nel parlare utilizzate frasi semplici e fatelo lentamente evitando discorsi troppo elaborati e lunghi che possono confondere il paziente.
- Se notate disagio fate domande che implichino una risposta semplice come un si o un no.
- Fate una domanda alla volta.
- Cercate di farle fare cose semplici e dividete i compiti che la persona deve svolgere in più step in modo da facilitare lo svolgimento.
- Cercate di seguire una routine quotidiana in modo da dare delle abitudini scandite al malato.
- Rassicurate e incoraggiate il malato il più possibile.
Malati di Alzheimer: le cose da non fare
Essendo persone con una certa fragilità, è importante evitare di discutere con loro sul loro comportamento perché si rischierebbe o di deprimerli ulteriormente o di innervosirli inutilmente.
Bisogna il più possibile evitare di alzare il tono della voce per non turbare il paziente.
Alcuni, con le migliori intenzioni, tendono a incoraggiare il malato a fare qualcosa che non desidera fare ma questa forzatura è da evitare per non causargli agitazione e irrequietezza.
Anche forzare la persona a ricordare eventi del passato può essere controproducente ed è quindi sempre meglio conversare su cose quotidiane e presenti.
Musica ad alto volume o rumori molesti vanno evitati perché potrebbero confondere ulteriormente la persona e farla stare male.
Cercare di comportarsi nel modo più naturale possibile è importante per non dare l’impressione al malato che non lo consideriamo degno di fiducia o lo evitiamo.
Bisogna cercare di non far vedere la propria rabbia o frustrazione, non insistendo e non offendendosi.
Anche sottolineare gli errori del paziente è sbagliato e va evitato.
Quindi, anche se convivere con coloro che sono malati di Alzheimer può non essere facile, è importante adattarsi alla nuova realtà e comprendere le esigenze della persona in modo da accudirla al meglio e farla vivere il più serenamente possibile.
Decorso dell'Alzheimer
Cosa fare quando l’Alzheimer peggiora?
Fondamentale sarà cambiare il piano assistenziale per l’assistito.
Sarà il medico a prescrivere farmaci adeguati e a consigliare un variazione dello stile di vita del paziente.
Ovviamente, se nelle prime fasi, l’assistito necessita solo di una compagnia che possa aiutarlo a gestirsi, più la patologia si aggrava più sarà necessaria un’assistenza specializzata e specifica di supporto con programmi diurni e notturni.
Cercando di far svolgere all’assistito attività che a lui piacciono e che lo stimolano lo si aiuta a vivere serenamente questa fase.
Anche confrontarsi con altri parenti di malati di Alzheimer può essere vantaggioso.
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